Questo è l'aspetto dell'affresco al termine della sua realizzazione nel 1939.
L'immagine è tratta dalla monografia Modesti del 1967.
Cartone preparatorio della sezione centrale eseguito a carboncino e sanguigna.
Questo particolare del cartone mostra nel dettaglio la parte maggiormente danneggiata dagli interventi successivi al 1947.
Progetto iniziale del 1938 per la sistemazione nel salone della Casa del Mutilato.
Nel 1947 l'Associazione Mutilati e Invalidi di Guerra, per sopperire a rilevanti problemi di bilancio, si vide costretta a destinare il salone sede dell'affresco a sala cinematografica.
Vennero praticate delle feritoie per gli apparecchi di proiezione e si applicò una pesante tappezzeria sulla parete, deturpando in modo significativo tutta l'opera, che rimase così nascosta per decenni.
La successiva ristrutturazione dell'intera palazzina con ulteriore variazione di utilizzo dei suoi locali riportò finalmente alla luce l'affresco.
L'immagine mostra lo stato dell'opera prima del restauro.
Questo è l'aspetto attuale della palazzina sede dell'Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra e dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Varese.
La sala conferenze al suo interno è stata intitolata a Giuseppe Montanari nel 2010.